Pagine

QUESTO BLOG NASCE PER DARE AL MONDO DEL TRASPORTO PUBBLICO DI PERSONE UNA INFORMAZIONE IL PIU' POSSIBILE CORRETTA. 
IN PARTICOLARE RIGUARDANTE IL N.C.C. (AUTOVETTURE 8+1) E SI RIVOLGE A TUTTI GLI OPERATORI CHE GIORNALMENTE SI TROVANO A SOFFRIRE IN MEZZO AL TRAFFICO, SENZA POTER COMBATTERE QUEL MONDO SOTTERRANEO E VISCIDO CHE STA' DEREGOLAMENTANDO QUESTA BELLISSIMA NOSTRA PROFESSIONE. 
CI RIVOLGIAMO PARTICOLARMENTE SUGLI AVVENIMENTI CHE RIGUARDANO IL TERRITORIO DEL COMUNE DI ROMA. 
VOGLIAMO INFORMARE E COMMENTARE, USANDO TUTTE LE TIPOLOGIE DI LINGUAGGIO ANCHE IRONICO E PEPATO, MA MAI OFFENSIVO VERSO LA PERSONA SINGOLA. 
UN CALOROSO BENVENUTO A TUTTI COLORO CHE VORRANNO DARE UN CONTRIBUTO DI IDEE A NOI DEL BLOG E MAGGIORMENTE AL NOSTRO SETTORE. 
IL TUTTO NEL RISPETTO DELLE LEGGI E DELLE NORMATIVE IN VIGORE 
IL RESPONSABILE

martedì 31 gennaio 2012

Liberalizzazioni e l'Onorevole Di Pietro

Nella storia attuale delle liberalizzazioni, abbiamo sentito di tutto e di più dal mondo variegato dell'informazione, politico, difensori dei consumatori, industria, tassisti, politici, professori, opinionisti, gente della strada ecc., ecc.. L'unica voce mancante è quella dei famosi NCC, una volta chiamati legalisti, cioè rispettosi e difensori della legalità. Anche dopo le dichiarazioni del leader dell'IDV Di Pietro -"se non vogliono lasciamo stare i tassisti e liberalizziamo il NCC"- assurdo non si è sentita nessuna voce dal mondo del NCC.
Cosa significa liberalizzare il NCC, significa signori uscire dalla legge quadro 21/92, cioè da servizio pubblico locale a servizio privato internazionale.
Una piccola riflessione, come mai quest'uomo ha cambiato idea del nostro settore, ancora ci ricordiamo le dichiarazioni sui noleggiatori di CampoDiMele..
Da difensore della legalità, difende quelli che al momento attuale sono stati e sono a lavorare contro la legge (non ti fa' onore ex PM). Dimenticavo nel suo partito c'è un certo Aloisi, vecchia conoscenza a legalista a liberista dopo che ha ceduto le autorizzazioni di Roma, che gli suggerisce le problematiche truffaldine del nostro settore.
L.G:

mercoledì 25 gennaio 2012

Le liberalizzazioni

Al fine è arrivato il decreto Legge n. 1 del 2012 “il decreto sulle liberazioni”. E’ arrivato il toccasana di tutti i mali italiani che risolveranno anche i problemi europei e mondiali.

Lo Spread e Btp hanno già raggiunto i minimi storici e tante categorie di lavoratori e imprenditori stanno piangendo, poveri notai, poveri farmacisti; povere banche, ehi ragazzi, hanno sfiorato anche le assicurazioni, non potranno più fare un solo preventivo, ma deve essere accompagnato da altri due compagnie(qui forse sarebbe anche il caso di scrivere qualcosa), ecc, ecc.
Mi voglio soffermare fra tutti questi soggetti liberalizzati, alla categoria dei tassisti, al sottoscritto sembra più una punizione che un bisogno di libero mercato. Ha dato a suo tempo una dimostrazione pratica l’allora sindaco di Roma Veltroni come in pochi giorni mette una categoria in ginocchio, ha aumentato il numero di licenze prima 1500 e poi 500 unità, così iniziando all’impoverimento di  questi artigiani.
NON sono bastate le determinazioni del Santo Veltroni, questo governo di illuminati(tecnocrati, professori) è riuscito a far di più: li vuole distruggere conpletamente:
il comune di appartenenza può rilasciare licenze, anzi è l’authority.
La licenza di taxi può andare a lavorare dove più gli aggrada (dopo gli NCC, ci pensate ai salti di gioia di Francavilla? Pachino? Campo di mele?)
C’è un tetto massimo alla trattazione della tariffa, e qui si possono fare sconti.
Cari tassinari vi hanno fottuto, siete come i noleggiatori dove poche persone controllano il mercato e il resto soffre perché non riesce a coprire le spese, sono già in fase avanzata gli extra comunitari.
Spero ardentemente che questo governo di illuminati salti il più presto possibile, stanno dando in nome dell'Europa, dimostrazione di cinismo e cattiveria unica nella storia d’Italia.

Buona fortuna
L.G.


Decreto Legge 24 gennaio 2012, n. 1 – Disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività


IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 77 e 87 della Costituzione;
Ritenuta la straordinarieta’ ed urgenza di emanare disposizioni per favorire la crescita economica e la competitivita’ del Paese, al fine di allinearla a quella dei maggiori partners europei ed internazionali, anche attraverso l’introduzione di misure volte alla modernizzazione ed allo sviluppo delle infrastrutture nazionali, all’implementazione della concorrenza dei mercati, nonche’ alla facilitazione dell’accesso dei giovani nel mondo dell’impresa;
Vista la deliberazione del Consiglio dei Ministri, adottata nella riunione del 20 gennaio 2012;
Sulla proposta del Presidente del Consiglio dei Ministri, del Ministro dello sviluppo economico e del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze;
il seguente decreto-legge:
Titolo I - CONCORRENZA
Capo I - Norme generali sulle liberalizzazioni
Art. 1 Liberalizzazione delle attivita’ economiche e riduzione degli oneri amministrativi sulle imprese
1. Fermo restando quanto previsto dall’articolo 3 del decreto-legge 13 agosto 2011, n. 138, convertito dalla legge 14 settembre 2011, n.
148, in attuazione del principio di liberta’ di iniziativa economica sancito dall’articolo 41 della Costituzione e del principio di concorrenza sancito dal Trattato dell’Unione europea, sono abrogate, dalla data di entrata in vigore dei decreti di cui al comma 3 del presente articolo e secondo le previsioni del presente articolo:
a) le norme che prevedono limiti numerici, autorizzazioni, licenze, nulla osta o preventivi atti di assenso dell’amministrazione comunque denominati per l’avvio di un’attivita’ economica non giustificati da un interesse generale, costituzionalmente rilevante e compatibile con l’ordinamento comunitario nel rispetto del principio di proporzionalita’;
b) le norme che pongono divieti e restrizioni alle attivita’ economiche non adeguati o non proporzionati alle finalita’ pubbliche perseguite, nonche’ le disposizioni di pianificazione e programmazione territoriale o temporale autoritativa con prevalente finalita’ economica o prevalente contenuto economico, che pongono limiti, programmi e controlli non ragionevoli, ovvero non adeguati ovvero non proporzionati rispetto alle finalita’ pubbliche dichiarate e che in particolare impediscono, condizionano o ritardano l’avvio di nuove attivita’ economiche o l’ingresso di nuovi operatori economici ponendo un trattamento differenziato rispetto agli operatori gia’ presenti sul mercato, operanti in contesti e condizioni analoghi, ovvero impediscono, limitano o condizionano l’offerta di prodotti e servizi al consumatore, nel tempo nello spazio o nelle modalita’, ovvero alterano le condizioni di piena concorrenza fra gli operatori economici oppure limitano o condizionano le tutele dei consumatori nei loro confronti.
2. Le disposizioni recanti divieti, restrizioni, oneri o condizioni all’accesso ed all’esercizio delle attivita’ economiche sono in ogni caso interpretate ed applicate in senso tassativo, restrittivo e ragionevolmente proporzionato alle perseguite finalita’ di interesse pubblico generale, alla stregua dei principi costituzionali per i quali l’iniziativa economica privata e’ libera secondo condizioni di piena concorrenza e pari opportunita’ tra tutti i soggetti, presenti e futuri, ed ammette solo i limiti, i programmi e i controlli necessari ad evitare possibili danni alla salute, all’ambiente, al paesaggio, al patrimonio artistico e culturale, alla sicurezza, alla liberta’, alla dignita’ umana e possibili contrasti con l’utilita’ sociale, con l’ordine pubblico, con il sistema tributario e con gli obblighi comunitari ed internazionali della Repubblica.
3. Nel rispetto delle previsioni di cui ai commi 1 e 2 e secondo i criteri ed i principi direttivi di cui all’articolo 34 del decreto-legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, il Governo, previa approvazione da parte delle Camere di una sua relazione che specifichi, periodi ed ambiti di intervento degli atti regolamentari, e’ autorizzato ad adottare entro il 31 dicembre 2012 uno o piu’ regolamenti, ai sensi dell’articolo 17, comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, per individuare le attivita’ per le quali permane l’atto preventivo di assenso dell’amministrazione, e disciplinare i requisiti per l’esercizio delle attivita’ economiche, nonche’ i termini e le modalita’ per l’esercizio dei poteri di controllo dell’amministrazione, individuando le disposizioni di legge e regolamentari dello Stato che, ai sensi del comma 1, vengono abrogate a decorrere dalla data di entrata in vigore dei regolamenti stessi. L’Autorita’ garante della concorrenza e del mercato rende parere obbligatorio, nel termine di trenta giorni decorrenti dalla ricezione degli schemi di regolamento, anche in merito al rispetto del principio di proporzionalita’. In mancanza del parere nel termine, lo stesso si intende rilasciato positivamente.
4. Le Regioni, le Provincie ed i Comuni si adeguano ai principi e alle regole di cui ai commi 1, 2 e 3 entro il 31 dicembre 2012, fermi restando i poteri sostituitivi dello Stato ai sensi dell’articolo 120 della Costituzione. A decorrere dall’anno 2013, il predetto adeguamento costituisce elemento di valutazione della virtuosita’ degli stessi enti ai sensi dell’articolo 20, comma 3, del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito dalla legge 15 luglio 2011, n. 111. A tal fine la Presidenza del Consiglio dei Ministri, nell’ambito dei compiti di cui all’articolo 4, comunica, entro il termine perentorio del 31 gennaio di ciascun anno, al Ministero dell’economia e delle finanze gli enti che hanno provveduto all’applicazione delle procedure previste dal presente articolo. In caso di mancata comunicazione entro il termine di cui al periodo precedente, si prescinde dal predetto elemento di valutazione della virtuosita’. Le Regioni a statuto speciale e le Provincie autonome di Trento e Bolzano procedono all’adeguamento secondo le previsioni dei rispettivi statuti.
5. Sono esclusi dall’ambito di applicazione del presente articolo i servizi di trasporto di persone e cose su autoveicoli non di linea, i servizi finanziari come definiti dall’articolo 4 del decreto legislativo 26 marzo 2010, n. 59 e i servizi di comunicazione come definiti dall’articolo 5 del decreto legislativo 26 marzo 2010.
omissis
Capo VII – Trasporti
Art. 36 Regolazione indipendente in materia di trasporti
1. In attesa dell’istituzione di una specifica autorita’ indipendente di regolazione dei trasporti, per la quale il Governo presenta entro tre mesi dalla data di conversione del presente decreto un apposito disegno di legge, all’articolo 37 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito dalla legge 22 dicembre 2011, n. 214, sono apportate le seguenti modificazioni:
omissis
8) con particolare riferimento al servizio taxi, ad adeguare i livelli di offerta del servizio taxi, delle tariffe e della qualita’ delle prestazioni alle esigenze dei diversi contesti urbani, secondo i criteri di ragionevolezza e proporzionalita’, allo scopo di garantire il diritto di mobilita’ degli utenti nel rispetto dei seguenti principi:
a) l’incremento del numero delle licenze, ove ritenuto necessario anche in base a un’analisi per confronto nell’ambito di realta’ comunitarie comparabili, a seguito di istruttoria sui costi-benefici anche ambientali e sentiti i sindaci, e’ accompagnato da adeguate compensazioni da corrispondere una tantum a favore di coloro che gia’ sono titolari di licenza o utilizzando gli introiti derivanti dalla messa all’asta delle nuove licenze, oppure attribuendole a chi gia’ le detiene, con facolta’ di vendita o affitto, in un termine congruo oppure attraverso altre adeguate modalita’;
b) consentire ai titolari di licenza la possibilita’ di essere sostituiti alla guida da chiunque abbia i requisiti di professionalita’ e moralita’ richiesti dalla normativa vigente;
c) prevedere la possibilita’ di rilasciare licenze part- time e di consentire ai titolari di licenza una maggiore flessibilita’ nella determinazione degli orari di lavoro, salvo l’obbligo di garanzia di un servizio minimo per ciascuna ora del giorno;
d) consentire ai possessori di licenza di esercitare la propria attivita’ anche al di fuori dell’area per la quale sono state originariamente rilasciate previo assenso dei sindaci interessati e a seguito dell’istruttoria di cui alla lettera a);
e) consentire una maggiore liberta’ nell’organizzazione del servizio cosi’ da poter sviluppare nuovi servizi integrativi come, a esempio, il taxi a uso collettivo o altre forme;
f) consentire una maggiore liberta’ nella fissazione delle tariffe, la possibilita’ di una loro corretta e trasparente pubblicizzazione, fermo restando la determinazione autoritativa di quelle massime a tutela dei consumatori”;
b) al comma 3, dopo la virgola, sono soppresse le parole “individuata ai sensi del medesimo comma”;
c) al comma 5, sono soppresse le parole “individuata ai sensi del comma 2″;
d) al comma 6, lettera a), sono soppresse le parole “individuata dal comma 2″;
e) dopo il comma 6 e’ aggiunto il seguente :
“6-bis) L’Autorita’ puo’ avvalersi di un contingente aggiuntivo di personale, complessivamente non superiore alle ottanta unita’ comandate da altre pubbliche amministrazioni, con oneri a carico delle amministrazioni di provenienza. “.
2. All’articolo 36, comma 2, lettera e) del decreto-legge 6 luglio 2011, n. 98, convertito, con modificazioni, dalla legge 15 luglio 2011, n.111, sono aggiunte le seguenti parole: “secondo i criteri e le metodologie stabiliti dalla competente Autorita’ di regolazione, alla quale e’ demandata la loro successiva approvazione”.

lunedì 23 gennaio 2012

Comunicato Consiglio dei Ministri n.11 dl 20.01.2012


sabato 21 gennaio 2012

Conferenza stampa


mercoledì 18 gennaio 2012

Taxi: domani dal governo, spettro precettazione Prefettura diffida autisti, chiesta segnalazione disservizi

ROMA - La protesta dei taxi continua e si inasprisce. Lo stop delle auto bianche iniziato la mattina a Roma ha contagiato in giornata le altre grandi città come Milano e Torino. Su tutto lo spettro della precettazione: alla fine della nuova giornata di stop il prefetto della Capitale ha diffidato i tassisti invitando Campidoglio e questura a segnalare disservizi e interruzioni di pubblico servizio. Il pugno di ferro è stato deciso dopo un altro giorno di passione per turisti e romani a caccia di taxi e alle prese col traffico. E per domani è atteso l'incontro tra sindacati ed esecutivo: il governo ha convocato per le 12 a Palazzo Chigi le varie sigle dei tassisti che oggi hanno varato un documento unitario intransigente in particolare sul rilascio delle licenze e sul ruolo dell'Authority. La giornata del resto era iniziata con le parole niente affatto 'morbide' del leader dell'Uritaxi Loreno Bittarelli, ritornato 'falco' dopo una parentesi lampo da 'colomba'. "Se il governo non ci ascolta faremo l'inferno -aveva tuonato di prima mattina- scateniamo la guerra. E se è stata solo un'audizione, allora faremo sentire le nostre ragioni. Se vogliono il braccio di ferro davvero succede l'inferno". Parole scandite mentre i tassisti per la terza volta si riunivano al Circo Massimo, quartiere generale della loro protesta.

Le intemperanze di ieri, con blocchi stradali, aggressioni a colleghi in servizio e vere e proprie risse tra tassisti di Roma e Napoli, oggi però non ci sono state a parte qualche innocente petardo. Ha prevalso l'appello alla calma dei sindacati che hanno varato un documento unitario da presentare al governo. Punto centrale della loro controproposta alla bozza del governo il ruolo dell'Authority che per i tassisti non dovrebbe decidere sulle licenze, competenza che resterebbe ai comuni. Inoltre la piattaforma sottoposta all'attenzione dell'esecutivo prevede più posti di lavoro grazie all'introduzione della 'doppia guida' e più ore di servizio per migliorare l'organizzazione sul territorio.

Bittarelli addirittura si è detto pronto a caldeggiare "l'emissione dello scontrino fiscale se il governo ce lo chiedesse". Proposte che saranno oggetto di un incontro col governo slittato alle 12 di domani. Dunque per ora con l'esecutivo è tregua. Ma ad agitare la categoria è la decisione del prefetto di Roma di diffidare i tassisti, passo propedeutico ad una eventuale precettazione. In una comunicazione a Campidoglio e Questura il prefetto invita a "segnalare ogni disservizio che possa comportare l'interruzione di pubblico servizio con conseguente grave pregiudizio al diritto di libertà costituzionalmente garantito ai cittadini utenti". E per questo rappresentanti dei tassisti sono stati convocati dal Questore. Solidarietà e appoggio alla categoria arriva invece dal sindaco di Roma Gianni Alemanno, da sempre sostenitore delle richieste dei tassisti. "Ho preso visione del documento unitario -dice il sindaco dopo avere incontrato i tassisti capitanati da Bittarelli- sono proposte che rispecchiano le esigenze della categoria ma che sono in grado di migliorare questo servizio pubblico molto importante tutelando i bisogni dei cittadini utenti".


domenica 15 gennaio 2012

Trasmissione del 15 gennaio 2012 su "La 7"

Pubblichiamo il link per vedere la trasmissione del programma di Luca Telese trasmesso ieri sera su la 7

sabato 14 gennaio 2012

L’arma segreta del governo contro i taxi

Già in programma l’incontro con i noleggi con conducente

Come disinnescare la protesta dei taxi? Come liberalizzare, anche con lo “sgambetto”, una categoria che si dimostra refrattaria a qualsiasi tipo di riforma, già in questi giorni in pre-sciopero contro il governo? Semplice, ha pensato il governo, basta entrare “dalla porta di servizio”: non liberalizzando i taxi, ma spingendo per una riforma e un’apertura di tutto il resto.

TAXI O AUTO A NOLEGGIO? – Iniziando, come scrive il Corrierone, dai noleggi con conducente, principale avversario di mercato dei taxi.

Un vertice segretissimo al ministero dei Trasporti con gli odiati «rivali» dei noleggi con conducente, che delle liberalizzazioni sono fan sfegatati. Un abboccamento avvenuto negli stessi minuti in cui —giovedì alle 17— i tassisti romani davano il via allo sciopero selvaggio a Termini e Fiumicino, anche contro lo stesso ministro Corrado Passera al quale avevano chiesto un «incontro urgente» una decina di giorni fa. Nella partita ingaggiata dalle auto bianche contro il governo, si fa strada un terzo incomodo: gli Ncc (noleggi con conducente).

All’incontro con il sottosegretario Improta c’era un inaspettato tessitore: Antonio di Pietro, leader dell’Italia dei Valori. Il piano degli Ncc è di essere integralmente liberalizzati, diventando qualcosa di più che le auto in affitto dei ricconi.

All’incontro con il sottosegretario alle Infrastrutture e Trasporti, Guido Improta (foto), hanno partecipato il deputato dell’Idv Carlo Monai, il responsabile dei Trasporti-Lazio dello stesso partito Giulio Aloisi e i vertici dei sindacati Anitrav, Federnoleggio e Conftrasporto. Contenuto del colloquio? Top-secret. Anche perché, se i tassisti in rivolta da giorni lo avessero saputo, sarebbe stata benzina sul fuoco. Il sottosegretario avrebbe apprezzato le linee-guida dei rappresentanti delle «auto di lusso»— 80 mila aziende in tutta Italia — che da anni si battono contro i tentativi «anti-europei» di «territorializzare» il trasporto pubblico non di linea, impedendo di fatto ai noleggiatori di lavorare fuori dal comune che rilascia l’autorizzazione. L’ultimo decreto «Milleproroghe» ha differito a giugno gli effetti del famigerato articolo «1 quater», che anni fa recepì le istanze delle auto bianche: il primo obiettivo è dunque eliminarlo definitivamente. Poi gli Ncc puntano ad essere pienamente liberalizzati, grazie al rilascio non contingentato delle concessioni, in base alla domanda e alle esigenze d’impresa. Esattamente l’opposto di quanto vuole (e spesso pretende a suon di tumulti di piazza) la lobby «tassinara


martedì 10 gennaio 2012

Dopo aver letto l'intervista della Presidente della Regione Lazio Renata Polverini, mi sono sentito come un marito tradito dalla moglie, che delusione. Questa è una furba bugiarda. Cosa sta' portando avanti? Non bisogna dimenticare che viene da un Sindacato(UGL) che dovrebbe difendere i lavoratori e non distruggerli Ciò che mi fa venire i conati di vomito, che questa Signora ha fatto tutta la campagna elettorale con Il Sindaco Alemanno che ora rinnega. L.G.
"OMR0206 3 POL TXT Omniroma-TAXI, POLVERINI: «CON PIÙ LICENZE SI LAVORA DI PIÙ» (OMNIROMA) Roma, 10 GEN - «Quando i tassisti occuparono piazza Venezia con Veltroni feci in modo di garantire le licenze evitando che ce ne fosse un numero talmente forte ed impattante da mettere in difficoltà i tassisti. E quindi trovammo un equilibrio. Io mi metto dalla loro parte, ma devono capire che con più licenze si lavora di più. Il taxi può diventare un mezzo pubblico come succede in tanti paesi. L'aumento delle licenze può essere un vantaggio anche per loro». Lo ha detto la presidente della Regione Lazio Renata Polverini, ospite de La zanzara. «I tassisti - ha spiegato Polverini - hanno fatto campagna elettorale per Alemanno, io invece non liscio il pelo a nessuno. Quando nel nostro paese si parla in generale di liberalizzazioni si alzano tutti gli scudi possibili ed immaginabili. Certamente i tassisti vivono il territorio e come categoria sono appetibili per chi fa politica. Bisogna raggiungere un compromesso, fare una trattativa e cedere qualcosa da entrambe le parti». "